Percezione e rappresentazione
La percezione è una funzione psichica che non si identifica con l’attivazione di aree sensoriali specifiche, in quanto necessita dell’attribuzione di significato al riconoscimento degli stimoli sensoriali e, da questo punto di vista, necessita del coinvolgimento di attività cognitive e affettive, quindi di processi intrapsichici.
Il passo ulteriore, nell’ambito dei processi percettivi, è fornito dalla rappresentazione mentale, vale a dire di quella componente della vita psichica, a carattere immaginativo, che è “individualizzata”, nel senso che dipende dalla volontà del soggetto, il quale è in grado di modificarla, annullarla, richiamarla di volta in volta.
Le caratteristiche differenziali tra percezione e rappresentazione secondo Jaspers sono le seguenti:
PERCEZIONE |
RAPPRESENTAZIONE |
1. Le percezioni hanno carattere corporeo (posseggono carattere di oggettività). | 1. Le rappresentazioni hanno carattere immaginario (posseggono carattere di soggettività). |
2. Le percezioni appaiono nello spazio oggettivo esterno. | 2. Le rappresentazioni appaiono nello spazio interiore soggettivo della rappresentazione. |
3. Le percezioni hanno un disegno definito e stanno innanzi a noi in modo completo e con tutti i dettagli. | 3. Le rappresentazioni hanno un disegno indefinito e stanno innanzi a noi in modo incompleto e solo con alcuni dettagli. |
4. Nelle percezioni i singoli elementi particolari della sensazione hanno la loro piena freschezza sensoriale, per es. i colori risplendono. | 4. Nelle rappresentazioni occasionalmente i singoli elementi sono conformi a quelli percettivi. Ma, per quel che riguarda la maggior parte degli elementi, le rappresentazioni non sono adeguate. Alcuni individui si rappresentano persino tutto in grigio. |
5. Le percezioni sono costanti e possono essere mantenute facilmente nello stesso modo. | 5. Le rappresentazioni si sparpagliano e si disfano e devono essere prodotte sempre di nuovo. |
6. Le percezioni sono indipendenti dalla volontà, non possono essere suscitate a piacimento e non possono essere modificate. Esse vengono accettate con il sentimento di passività. | 6. Le rappresentazioni dipendono dalla volontà, e possono essere suscitate e modificate a piacimento. Esse vengono prodotte con il sentimento di attività. |
Secondo Sarteschi e Maggini (1982), “in una accezione più moderna si tende a superare la netta contrapposizione fra questi due atti di coscienza; il processo rappresentativo è infatti indispensabile a quello percettivo che non si identifica in una mera trascrizione dei caratteri obiettivi della realtà esterna. (…) E’ solo per mezzo delle rappresentazioni fondate sull’esperienza appresa che, in modo del tutto involontario e inconsapevole, ristabiliamo una continuità nel percepito (…), in virtù del particolare assetto psicologico, dell’aspettativa, del grado di attenzione e della contingenza del momento. Ciò che viene percepito (percetto) è costituito dunque solo da alcuni dati provenienti dall’esterno e da un numero maggiore di elementi rappresentativi interni”.