Capacità di collocarsi adeguatamente entro le condizioni di tempo e luogo, nonché rispetto alla propria persona e l’ambito circostante.
I presupposti dell’orientamento sono, prima di tutto, l’integrità della coscienza e del sensorio, ma anche l’attenzione, la memoria e un certo grado di intelligenza (soprattutto per l’orientamento situativo).
Si distinguono:
- orientamento temporale: è la capacità di conoscere con esattezza anno, mese, giorno e momento della giornata; fra le diverse forme, è la più labile, quindi la prima a essere compromessa;
- orientamento spaziale: è la capacità di riconoscere il luogo in cui ci si trova; è abbastanza stabile se riferito a luoghi familiari o consueti;
- orientamento autopsichico: indica la consapevolezza di “chi” si è (nome, origine, data e luogo di nascita) e “cosa” si è (professione, ruolo);
- orientamento allopsichico (o situativo): capacità di cogliere significato e importanza di una determinata situazione, del perché ci si trova in un certo luogo e delle relazioni che intercorrono con le altre persone.
DISTURBI DELL’ORIENTAMENTO
Alcune forme di orientamento possono essere conservate pur essendo compromesse le altre (come capita, per esempio, nel delirium tremens, la più grave sindrome astinenziale alcolica, in cui permane un corretto orientamento autopsichico, a discapito di un totale disorientamento temporo-spaziale e situativo).
- Incertezza e oscillazioni dell’orientamento: l’orientamento è incerto e incostante, come può verificarsi nelle condizioni di grave deficit oppure di significativa compromissione della memoria, anche senza alterazione della chiarezza della coscienza.
- Disorientamento : è la perdita della capacità di conoscere la propria attuale situazione nel tempo, nello spazio, rispetto a se stessi e agli altri; in questi casi può comparire, come meccanismo di compenso, un orientamento confabulatorio o “falso orientamento”, che comunque non è di tipo delirante.
- Il disorientamento temporale si verifica in tutte le condizioni di obnubilamento della coscienza o di importante deficit mnesico.
- Il disorientamento spaziale, almeno inizialmente, può presentare delle fluttuazioni anche in rapporto alla pregnanza delle stimolazioni sensoriali (un paziente affetto da morbo di Alzheimer, durante il giorno, può essere consapevole di essere ricoverato in ospedale, mentre di notte, magari, non sa dov’è o è convinto di trovarsi a casa propria).
- Il disorientamento personale e quello situativo compaiono generalmente per ultimi, per cui, quando sono persistenti, sono associati agli altri disturbi dell’orientamento; talora possono verificarsi, in modo transitorio, al momento della ripresa da un’alterazione della coscienza.