L’aggressività nel pensiero di Freud
E’ possibile schematizzare il pensiero di Freud sull’aggressività in tre fasi, pur premettendo che sarebbe fuorviante considerare in tale percorso un criterio cronologico, in quanto il passaggio da una fase all’altra si è realizzato attraverso un continuo lavoro di approfondimento delle precedenti tesi e, parallelamente, di valutazione di nuove teorizzazioni.
Prima del 1915, l’aggressività non è intesa come pulsione autonoma, ma è concepita quasi esclusivamente come un aspetto comune alle due pulsioni fondamentali, quella libidica e quella autoconservativa, rappresentando quindi il comune denominatore che spinge verso il raggiungimento di una meta. L’aggressività partecipa all’esplicazione della pulsione libidica attraverso quella componente sadica che, secondo Freud, è insita nella sessualità; e partecipa alla pulsione autoconservativa, favorendo l’allontanamento da sé dell’oggetto percepito come minaccioso.
La seconda fase coincide con l’opera del 1915 Pulsioni e loro destini, in cui l’aggressività viene esclusivamente ascritta alle pulsioni dell’Io tese all’autoconservazione e al controllo della realtà: “infliggere dolore non ha niente a che fare con gli originari comportamenti finalizzati della pulsione” e le manifestazioni violente, che sono una reazione dell’Io di fronte alla frustrazione, hanno lo scopo di respingere ciò che è, in qualsiasi forma, occasione di dispiacere.
Questa impostazione è nuovamente messa in discussione dall’avvicinarsi di una delle fasi storiche più drammatiche ed emblematiche di tutta la distruttività di cui l’uomo è capace: la prima guerra mondiale. Riprese così vigore l’ipotesi di un’aggressività pulsionale originaria, ipotesi che sarebbe stata elaborata compiutamente nel 1920 in Al di là del principio di piacere. In quest’opera Freud propone l’esistenza di un istinto autonomo, biologico, deputato al dissolvimento della sostanza vivente (Thanatos), che opera accanto a qualsiasi slancio vitale (Eros), “al di là del principio di piacere” o al di là del principio di vita; l’aggressività rappresenta una delle possibili manifestazioni della pulsione di morte, poiché se esiste una forza che si oppone alla vita dentro di noi, allora può diventare il pretesto o il modello per opporsi anche alla vita fuori di noi.