Il sonno e il sogno
Gli essere umani alternano in modo regolare stati di sonno e di veglia: tale ciclo sonno-veglia è, da un lato, regolato da fattori omeostatici, in quanto la necessità di dormire è correlata alla durata della veglia precedente e, dall’altro, è sincrono con la periodica rotazione terrestre e in particolare con il ciclo luce-buio.
Le due ipotesi in generale più accreditate sulla funzione del sonno sono la teoria della conservazione dell’energia e quella della restaurazione del corpo e del cervello. La prima si basa sulla considerazione che le attività generali, e quindi la spesa energetica, sono più elevate durante il giorno (l’indice metabolico è infatti ridotto tra il 5 e il 25% durante il sonno). In base alla seconda teoria, che si fonda sul concetto di omeostasi, l’energia spesa durante il giorno deve essere bilanciata da un processo di recupero: poiché è stata evidenziata durante le prime ore del sonno una diminuzione del consumo di ossigeno, della frequenza cardiaca e della temperatura corporea, è stato ipotizzato che il sonno a onde lente, che ha una prevalenza proprio nelle prime ore, sia associato con un processo di recupero dell’energia; tale restaurazione, secondo alcuni autori, interessa tutto il corpo, secondo altri unicamente il cervello.
Di fatto, varie e numerose sono le teorie sul significato funzionale del sonno e, benché si sia ancora lontani da una comprensione esaustiva, è possibile affermare che esso è indispensabile al benessere di tipo biologico e mentale dell’individuo e al mantenimento delle funzioni vitali, anche in considerazione dell’estremo depauperamento organico che può condurre alla morte l’animale privato di sonno (Mancia e Smirne, 1985).
Un particolare fenomeno legato al sonno e che ha sempre interessato gli psicoanalisti, oltre ai neurofisiologi, è il sogno. Sigmund Freud (1899, 1900) lo considerava come una via privilegiata per addentrarsi nell’inconscio, in quanto, durante il sonno, la censura messa in atto dalla coscienza si affievolisce e permette l’emersione di contenuti profondi, normalmente inaccessibili: il sogno, da questo punto di vista, rappresenterebbe l’appagamento allucinatorio di un desiderio inconscio.
Il sogno nella storia dell’uomo ha sempre avuto un ruolo di particolare rilievo, poiché le sue caratteristiche lo hanno collocato al crocevia tra mito, religione, filosofia, letteratura, arte e scienza e le teorie sulla sua natura si sono diversificate e moltiplicate attraverso i secoli e le civiltà; ma sia che si creda che i sogni costituiscano esperienze reali delle nostre anime liberate dal corpo sia che si ritenga che i sogni vengano ispirati dalla divinità sia che si veda in essi l’espressione delle nostre passioni irrazionali e, all’opposto, delle facoltà più elevate e morali, un’idea è universalmente accettata: tutti i sogni hanno un senso, perché essi contengono un messaggio che può essere decodificato, e un significato, perché non si fanno sogni vani, per quanto apparentemente insignificante possa essere la “facciata” dietro cui si cela il contenuto del messaggio.