Sintomi catatonici motori
Anche le manifestazioni più eclatanti della schizofrenia, come i sintomi della serie catatonica, non si possono considerare, da un punto di vista psicodinamico, inderivabili, dal momento che essi rappresentano per il soggetto il ricorso a una estrema forma di difesa; da questo punto di vista, rientrano nel simbolismo personale e hanno quindi sempre un significato per il paziente.
È certo comunque che il mondo psicotico, con la sua espressività sintomatologica, è sovente incomprensibile all’esterno, finendo così per ingenerare reazioni di paura e atteggiamenti di allontanamento o francamente espulsivi.
Dal punto di vista dell’espressività psicopatologica, l’automatismo al comando si può considerare l’opposto del negativismo; in realtà entrambi rientrano nei disturbi del comportamento particolarmente evidenti nella schizofrenia catatonica, una forma di schizofrenia che si poteva osservare frequentemente un tempo soprattutto negli ospedali psichiatrici. Da questo punto di vista, essa poteva essere considerata una forma “iatrogena”, in cui le manifestazioni acinetiche rappresentavano o la conseguenza della mancanza di stimoli ambientali e psicologici oppure delle forme di difesa da un ambiente percepito come ostile, comunque insopportabile.
Il negativismo, come per altro gli altri sintomi “catatonici”, nasce da un bisogno interno: il soggetto può vivere come “pericoloso” accondiscendere alle richieste altrui e per questo vi si oppone: “Certi pazienti non vogliono fare proprio quanto si esige e ci si aspetta da loro (negativismo passivo), oppure fanno il contrario (negativismo attivo), cosicché, in casi in cui il fenomeno è spiccato, è possibile dirigerli esigendo da loro il contrario di quanto si desidera” (Bleuler, 1911).
Nella catalessia, il paziente si comporta come un automa, lasciandosi modellare come la cera (da cui il termine di flessibilità cerea fornito a questa condizione) e mantenendo a lungo, per quanto scomoda, la posizione impostagli. Sembra completamente paralizzato in una posa innaturale; in realtà il sistema neuromotorio non è alterato, ciò che è compromessa è la volontà: il paziente non può volere e quindi non può voler muoversi. Come sostiene Galimberti (1999), oltre che nella schizofrenia catatonica, può rappresentare una manifestazione isterica e comparire talvolta nell’epilessia; può essere indotta attraverso l’ipnosi o può manifestarsi simultaneamente in più persone, come conseguenza di meccanismi di imitazione e di identificazione (“catalessia epidemica”).