Il blocco del pensiero
Si tratta dell’arresto di un pensiero (barrage), senza che uno stimolo esterno o una motivazione oggettivamente riconoscibile possano giustificarlo.
Secondo Sharfetter (2002), si distinguono dal blocco delle idee i seguenti fenomeni, apparentemente simili:
- il pensiero inibito: faticoso, frenato, si manifesta nella difficoltà (fino all’incapacità) di comunicare verbalmente; “può essere la conseguenza di carenza pulsionale generalizzata (con assenza di produttività, povertà d’idee, vacuità di contenuti) oppure di resistenze di natura affettiva (depressiva), reali o deliranti (ansia, senso di colpa)”;
- interruzioni del pensiero, avvertite dal paziente come un esaurimento del corso dei suoi pensieri causato da forze esterne (è un disturbo dell’attività dell’Io).
Inoltre, esistono forme molto rare di blocco parziale durante il quale il soggetto avrebbe soltanto un blocco del linguaggio ma non dell’ideazione, per cui può essere osservato mentre gesticola seguendo il corso del pensiero che non si è arrestato (probabile relazione con il valore emotivo della conversazione).
Per Bleuler (1911), “il pensiero bloccato dello schizofrenico si distingue nettamente dal pensiero bloccato del malinconico: in quest’ultimo, il corso delle idee nel suo complesso è faticoso e lento per l’influsso dell’affettività, i blocchi dello schizofrenico invece interrompono d’un tratto un corso d’idee fluido, talvolta persino brioso”.
Ey, Bernard e Brisset hanno considerato il barrage come un fenomeno tipico, quasi patognomonico delle psicosi schizofreniche: «Il flusso si arresta bruscamente per alcuni secondi e, senza che il malato ne mostri disagio, il pensiero subisce una eclissi, è come sospeso; poi la conversazione riprende sul tema precedente o su altro che compare improvvisamente. Una forma attenuata dello stesso fenomeno è l’“evanescenza mentale”, per cui i discorsi si rallentano come se il malato si distaccasse per un istante da quello che sta dicendo».
Per quanto concerne le componenti di base dell’attività formale del pensiero (finalizzazione, livello di astrazione-concettualizzazione, sistema simbolico di riferimento, logica di riferimento, ridondanza procedurale, procedura di controllo), secondo Pancheri, Brugnoli e Marconi (1999), “in un disturbo così totalizzante è possibile individuare soltanto la perdita della finalizzazione visto che le funzioni successive e più fini non possono essere prese in considerazione. Non è escludibile che le funzioni di base siano integre fino al momento della comparsa del blocco”.